Improvvise vampate di calore o brividi di freddo ingiustificati possono essere causati dall’ansia?
Per dare una risposta a questa domanda, occorre partire dal presupposto che l’ansia è un insieme di reazioni che il corpo mette in atto in modo del tutto automatico come una risposta a un evento che identifica come una minaccia, un pericolo. Queste reazioni possono essere di tipo comportamentale, cognitivo, ma anche fisico.
È del tutto normale, infatti, che al suo manifestarsi l’ansia porti con sé una serie di reazioni fisiologiche, che possono essere identificate proprio come sintomi fisici del disturbo ansioso.
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Si tratta di sintomi che possono essere di vario genere e portata, che raggiungono la massima intensità negli attacchi di panico e che possono influenzare in maniera lieve o più marcata la vita della persona ansiosa. I brividi di freddo e le vampate di calore possono essere proprio sintomi dell’ansia.
Vampate di calore: come riconoscerle e cosa sono
Una vampata di calore, detta anche caldana, è un’improvvisa sensazione di calore molto intenso, che sopraggiunge anche in modo non giustificato dalle condizioni ambientali esterne. Le vampate di calore, in genere, sono accompagnate da una sudorazione abbondante diffusa in tutto il corpo, un aumento del battito cardiaco e, in alcuni casi, dall’arrossamento e surriscaldamento della pelle.
In genere, le vampate di calore si diffondono a partire dal capo, viso, collo e petto, per allargarsi poi a tutto il corpo, e possono protrarsi anche per parecchi minuti. Quando la vampata si esaurisce, può capitare di essere sopraffatti dalla sensazione opposta, ovvero di essere colti da brividi di freddo.
Perché vengono le vampate di calore? Che ruolo ha l’ansia?
La comparsa di reazioni fisiologiche come sintomi fisici dell’ansia non è affatto rara o insolita. Queste reazioni possono essere di vario tipo e intensità, talvolta arrivando a influenzare negativamente la vita della persona.
In molti casi, la scintilla che innesca queste reazioni fisiologiche è rappresentata da situazioni stressanti o di pericolo, o comunque che la mente, e di conseguenza il corpo, della persona percepiscono come tali, dall’esame universitario alla perdita di una persona cara: due situazioni decisamente differenti per impatto e conseguenze, ma che possono potenzialmente colpire con la stessa intensità la persona.
In presenza di queste situazioni, quando il corpo reagisce con un’alterazione dello stato di quiete si può parlare di somatizzazione dell’ansia. Spesso si manifesta attraverso disturbi intestinali, altre volte con tremori o palpitazioni.
Lo stress, inoltre, agisce sul sistema nervoso simpatico, aumentando i livelli di adrenalina e noradrenalina, detti anche ormoni dello stress, appunto. Questi, a loro volta, incrementano il metabolismo, generando una maggiore produzione di calore, alla quale l’organismo risponde aumentando la sudorazione per cercare di raffreddare il corpo e ristabilire la temperatura ottimale.
È proprio a causa di questo meccanismo che l’ansia causa vampate di calore e brividi di freddo. Inoltre, è doveroso specificare che maggiore è l’entità dello stress sperimentato, più forte è l’intensità di queste reazioni fisiche. Ecco perché vampate di calore e brividi di freddo possono sopraggiungere con particolare forza durante gli attacchi di panico, come testimoniato in questo studio pubblicato dall’American Psychological Association.
Attacchi di panico: cosa sono?
Gli attacchi di panico sono fenomeni altamente debilitanti che possono essere causati da forte paura o da picchi di elevata intensità di ansia. Si manifestano attraverso una serie di reazioni cognitive e fisiologiche, proprio come vampate di calore e brividi di freddo.
Un attacco di panico compare all’improvviso, senza segnali che possono anticiparlo, raggiunge in brevissimo tempo la massima intensità e può durare anche a parecchi minuti, 20 o più.
Gli attacchi di panico sono estremizzazioni degli stati d’ansia e il loro sopraggiungere improvviso li rendere esperienze ancora più spiacevoli, con conseguenze che possono essere disastrose per la psiche.
È cosa comune, infatti, che nella persona che sperimenta per la prima volta un attacco di panico si intensifichi il livello di ansia, a causa della paura di poter essere nuovamente colpita da altri attacchi, in qualsiasi momento. Questo timore può portare la persona a mettere in atto meccanismi di evitamento: ogni azione quotidiana al di fuori del proprio perimetro sicuro diventa un potenziale pericolo, fino l non voler più uscire di casa se non accompagnati da qualcuno.
I fattori scatenanti degli attacchi di panico più comuni sono:
- problemi economici
- problemi lavorativi
- vari aspetti delle relazioni sentimentali, non soltanto negativi come può essere una separazione, ma anche cambiamenti come l’inizio di una convivenza o il matrimonio
- un lutto o la malattia di una persona cara
- subire una qualche forma di violenza, fisica o psicologica, ad esempio l’essere vittima di un’aggressione, così come di mobbing.
Gli altri sintomi fisici degli attacchi di panico e dell’ansia
Come abbiamo anticipato, i sintomi degli attacchi di panico sono di due tipi: cognitivi e fisiologici.
Per quanto riguarda i sintomi cognitivi, i più comuni sono la paura di morire e la sensazione di impazzire. I sintomi fisici invece sono più variegati e, a seconda della tipologia, più o meno debilitanti, condizionando anche il livello della paura di subire nuovi attacchi.
Ecco i principali sintomi fisici degli attacchi di panico.
- Vampate di calore
- Sudorazione e brividi di freddo
- Tachicardia e palpitazioni
- Vertigini
- Sensazione di svenimento
- Tremori e parestesie
- Nausea
- Nodo alla gola e sensazione di soffocamento
- Dolore e senso di oppressione al petto.
Eliminare le vampate di calore curando gli attacchi di panico
Considerato che vampate di calore e brividi di freddo sono sintomi fisici dell’ansia e degli attacchi di panico, per poterli eliminare è necessario agire sulla fonte.
La domanda a cui rispondere quindi è: in presenza di attacchi di panico cosa fare? Quali sono i possibili rimedi da adottare?
Quando si manifestano degli attacchi di panico, occorre intervenire tempestivamente in modo da poter recuperare al più presto la serenità e tornare finalmente a essere padroni della propria vita.
Per riuscirci è fondamentale un consulto con uno specialista, il quale potrà suggerire un percorso di psicoterapia, ad esempio tramite l’approccio cognitivo-comportamentale. È, infatti, dimostrato da vari studi che si tratta di uno dei percorsi più efficaci per vincere l’ansia e gli attacchi di panico. Per contrastare nell’immediato l’insorgenza di nuovi improvvisi attacchi, lo specialista potrà valutare l’eventuale necessità di affiancare una terapia farmacologica, generalmente con benzodiazepine (comunemente note come ansiolitici) e farmaci antidepressivi della famiglia dei SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina).