I brividi di freddo, così come le improvvise vampate di calore, fanno parte della nutrita lista dei sintomi fisici dell’ansia.
In generale, con ansia si tende a indentificare una particolare condizione psichica che provoca, in chi la sperimenta, una sensazione di disagio, che può essere lieve o raggiungere livelli di intensità molto elevati.
Mente e corpo sono strettamente connessi ed è del tutto normale, nei momenti di scarsa serenità, in situazioni di pericolo o disagio, sentire accadere qualcosa anche sul piano fisico, delle reazioni involontarie, non giustificate dalla condizione ambientale esterna.
Queste reazioni vengono definite sintomi fisici dell’ansia, o somatizzazioni, e possono essere di varie tipologie ed entità, tra queste figurano anche i brividi di freddo.
Brividi di freddo: cosa sono
I brividi di freddo sono delle contrazioni muscolari involontarie, ritmiche ma irregolari, attivate dal corpo quando la temperatura si abbassa. Normalmente, quando si provano i brividi di freddo, si verifica anche un leggero rigonfiamento della pelle in corrispondenza dei bulbi piliferi, i peli si rizzano e compare il fenomeno dell’orripilazione, ovvero la pelle d’oca.
Queste improvvise contrazioni, o spasmi, muscolari, sono una sorta di segnale d’allarme attivato dal sistema nervoso, hanno la funzione di generare calore in modo tale da riportare la temperatura corporea ai livelli normali.
L’esposizione al freddo non è l’unica causa dei brividi, ma i fattori scatenanti possono essere molti altri, ad esempio:
- Eccessivo sforzo fisico
- Ipotiroidismo
- Ipoglicemia diabetica
- Anemia
- Traumi.
A queste cause se ne vanno ad aggiungere altre di natura ben diversa, non fisica o organica, ma psichica, come:
- Shock
- Emozioni (sia positive, sia negative)
- Ansia
- Attacchi di panico.
Come l’ansia e gli attacchi di panico causano i brividi di freddo
L’ansia è una particolare condizione innata della sfera psichica dell’uomo, che si manifesta, in maniera del tutto involontaria e automatica, quando ci si trova a fronteggiare tutte quelle situazioni che il cervello umano considera come minacciose.
È proprio in queste particolari circostanze, che possono essere anche immateriali, come un evento che ci mette profondamente a disagio, che l’organismo attiva un meccanismo di difesa noto come risposta di attacco/fuga: il cervello prepara il corpo a reagire, ovvero per contrattaccare o mettersi in fuga, innescando una serie di reazioni involontarie.
Ecco quindi che, quando si prova una forte ansia per un qualsiasi avvenimento impattante, si possono verificare:
- aumento del battito cardiaco che aumenta l’afflusso di sangue nei muscoli
- intensificazione della respirazione per incamerare quanto più ossigeno nei polmoni
- contrazione dei muscoli che si preparano a scattare
- un rallentamento delle funzioni gastrointestinali, non necessarie
- aumento della sudorazione per contrastare l’incremento del calore corporeo generato da tutte queste reazioni e una conseguente comparsa di brividi di freddo, come risposta alla repentina variazione di temperatura
In alcuni casi, tuttavia, la persona può perdere del tutto il controllo di questo meccanismo di difesa, che al contrario si trasforma esso stesso in una minaccia.
Ecco quindi che l’ansia, anche nelle sue forme più acute, ovvero gli attacchi di panico, sopraggiungono anche quando niente sembra minacciare la persona.
Tutte le reazioni che il corpo mette in atto si manifestano in maniera del tutto ingiustificata, mettendo a repentaglio lo svolgersi sereno della vita della persona che ne soffre.
Eliminare i brividi di freddo curando gli attacchi di panico
Quando i brividi di freddo sono un sintomo di ansia o attacchi di panico, coprirsi non servirà a nulla. Occorrerà piuttosto intervenire sull’origine del disturbo, ovvero capire cosa genera l’ansia che sfocia negli attacchi di panico, in modo da controllarla, eliminarne i sintomi e riconquistare la serenità.
Ottenere il consulto di uno specialista, in questi casi, è il primo passo da compiere. Una volta valutata la situazione, sarà lui a definire il percorso più corretto verso la guarigione, ad esempio un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale. A supporto della psicoterapia e per combattere gli attacchi di panico nell’immediato, invece, il medico potrà prescrivere una terapia farmacologia a base di ansiolitici e/o antidepressivi.
Alle indicazioni del medico si possono poi affiancare una serie di esercizi e buone pratiche che possono fornire un aiuto per la riconquista delle serenità, ad esempio yoga, esercizi di respirazione e della leggera attività fisica da praticarsi quotidianamente.