Quella della bocca secca è una sensazione che tutti conoscono bene: una diminuzione della salivazione è tra le prime reazioni naturali del nostro corpo alla sete. Può capitare, però, che un senso di bocca asciutta e impastata si ripresenti in modo più o meno ricorrente anche in assenza di sete, e che si protragga indipendentemente dall’assunzione di acqua.
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In questi casi, probabilmente le cause del fenomeno sono da ricercare altrove: all’origine di questa fastidiosa sensazione, infatti, possono esserci differenti cause, tra le quali l’ansia.
Cosa significa avere la bocca asciutta?
Per questa particolare condizione esiste un termine scientifico, ovvero xerostomia, o secchezza delle fauci.
Queste definizioni indicano la percezione di un flusso di saliva ridotto rispetto al normale, oppure del tutto assente, che provoca una sensazione fastidiosa e fatica a deglutire o parlare.
È importante sapere che non si tratta soltanto di una condizione che provoca disagio: a lungo termine la xerotomia può comportare alitosi, carie dentali, alterazioni del gusto, irritazioni delle gengive e del cavo orale, alitosi.
La sensazione di bocca secca è quindi un sintomo da non sottovalutare, sia che alla sua origine vi siano patologie (a carico del fegato, ad esempio, oppure reflusso gastroesofageo, o diabete), sia che invece la causa della bocca secca sia l’ansia.
Ecco come fare per riconoscere la correlazione tra ansia e bocca secca e come spezzarla.
Quando la causa della bocca secca è l’ansia
Quando la poca salivazione e l’arsura in bocca, o la bocca impastata sono causate dall’ansia, spesso in concomitanza con queste sensazioni fastidiose si presentano altri sintomi, che possiamo considerare come campanelli d’allarme:
- brividi di freddo
- vampate di calore
- tensione muscolare
- sudorazione
- tremori
- tachicardia
- senso improvviso di difficoltà a respirare.
A queste reazioni fisiche se ne possono aggiungere altre, anche più intense: in questo caso si parla non solo di ansia, ma di veri e propri attacchi di panico.
Quando la causa della bocca secca è l’ansia, bere non servirà a migliorare la situazione, se non apportando un sollievo di brevissima durata. Per poter notare un reale miglioramento della situazione a lungo termine si dovrà intervenire sulla causa, ovvero sul disturbo ansioso: soltanto contrastandolo si potranno ridurre gli episodi di bocca secca e ansia.
Ecco come fare, sia per intervenire sul sintomo nell’immediato, sia per sconfiggere il problema a lungo termine.
Come eliminare la secchezza dalla bocca: i rimedi
I sintomi dell’ansia si presentano sovente in modo improvviso e incontrollabile: questa loro caratteristica fa sì che la loro comparsa generi un circolo vizioso. La persona che ne è colpita, infatti, si sente non in controllo di sé, delle proprie sensazioni e del proprio corpo, alimentando il senso di ansia e preoccupazione.
Dunque, sconfiggere l’ansia e i suoi sintomi diventa sempre più difficile.
Di conseguenza, poter avere a disposizione dei rimedi che offrano un sollievo immediato consente di superare più facilmente l’attacco d’ansia.
Nel caso della sensazione di bocca secca, asciutta, impastata causata dall’ansia, è possibile ricorrere a specifici spray umettanti, che imitano artificialmente la sensazione di corretta salivazione.
Un altro espediente efficace è quello di masticare un chewingum, poiché la sua presenza prolungata in bocca stimola la naturale produzione di saliva. A questi rimedi si possono aggiungere alcune buone abitudini, come smettere di fumare e respirare dal naso, a bocca chiusa. La respirazione a bocca aperta, infatti, favorisce la secchezza delle fauci.
Per risolvere la situazione a lungo termine, però, è necessario agire direttamente sull’ansia, individuando il percorso più adatto insieme a uno specialista. La terapia migliore, infatti, dovrà essere determinata in base alle specifiche caratteristiche e al quadro clinico della singola persona: essa potrebbe includere rimedi farmacologici, ma non in ogni caso.
Ad ogni modo, non è possibile prescindere da un percorso psicoterapeutico: per contrastare l’ansia, si ricorre spesso alla terapia cognitivo comportamentale. Essa si fonda sul concetto cardine che non sono gli eventi esterni a causare le difficoltà psicologiche ed emotive vissute dalla persona, ma i costrutti mentali che ne guidano l’interpretazione.
La terapia punta dunque a cambiare questi schemi nella persona ansiosa, per instaurare una reazione differente, che consente di eliminare, o quantomeno ridurre notevolmente, le manifestazioni ansiose.