Il disturbo di derealizzazione, come la depersonalizzazione, fa parte di quelli definiti come disturbi dissociativi, ovvero particolari condizioni per le quali l’esperienza e la percezione di sé o del mondo circostante appare alterata e distaccata.
Con il termine derealizzazione si definisce un’esperienza distorta, irreale e distaccata del mondo esterno, dalle persone e dalle cose.
Può essere descritta come la sensazione di trovarsi in un piano diverso della realtà dal quale il mondo appare offuscato e distorto.
Nei casi più gravi, il distacco dal mondo e dalla realtà può essere sentito in maniera così forte e sofferta da sviluppare nella persona colpita pensieri negativi o, addirittura, suicidi.
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Quali sono le cause della derealizzazione
Generalmente, l’origine del disturbo di derealizzazione risiede in fattori esterni alla persona che ne soffre. Le principali cause di derealizzazione sono:
- Eventi traumatici come incidenti o catastrofi naturali
- Il lutto per la morte improvvisa di un famigliare o di una persona cara
- La malattia di una persona vicina
- L’aver subito violenze o abusi
- Episodi di forte stress o picchi di stanchezza
- Privazione del sonno
- Uso/abuso di sostanze stupefacenti, droghe o alcol
Ma gli episodi di derealizzazione possono manifestarsi anche come sintomi di altri disturbi come ansia, attacchi di panico o depressione.
Differenza tra derealizzazione e depersonalizzazione
Sebbene le cause possano essere condivise e la sintomatologia simile, derealizzazione e depersonalizzazione sono due disturbi differenti. In particolare si parla di depersonalizzazione in presenza di una percezione alterata di sé, mentre è derealizzazione quando la distorsione dell’esperienza è relativa all’ambiente circostante.
Sintomi della derealizzazione
I sintomi della derealizzazione possono comparire improvvisamente oppure in modo più graduale, in episodi isolati oppure in maniera continuativa e costante. Come può variare la loro durata, i sintomi della derealizzazione possono manifestarsi anche con diversa intensità e raggiungere livelli tali da diventare estremamente invalidanti, compromettere lo svolgersi normale della quotidianità, le relazioni interpersonali e gli affetti.
Il sintomo principale di derealizzazione è la sensazione di trovarsi in una bolla a parte, dalla quale la percezione del mondo reale può apparire distorta:
- nello spazio, con la perdita del senso di tridimensionalità o delle dimensioni
- nel tempo, con la sensazione che gli istanti che si stanno vivendo trascorrano troppo velocemente oppure rallentati
- nei suoni, che possono apparire ora troppo lievi, ora troppo forti.
A questi sintomi talvolta si possono associare anche senso di stordimento, preoccupazioni eccessive o pensieri ossessivi.
Per la persona che soffre di derealizzazione può essere molto difficile riuscire a descrivere a parole le sensazioni che sta sperimentando e questo può far comparire l’idea di impazzire, di avere una grave malattia o danno cerebrale.
Quanto dura la derealizzazione
Non è possibile stabilire una durata media dei sintomi della derealizzazione. Le manifestazioni del disturbo possono durare poche ore, così come giorni, settimane ma perfino mesi o anni.
Nell’arco di questi intervalli di tempo, l’intensità dei sintomi del disturbo può variare, aumentando o, nei casi migliori, affievolendosi fino a quasi scomparire. Talvolta, invece, il livello dei sintomi può rimanere costante, anche consecutivamente per anni.
Come capire se si soffre di derealizzazione
Perché si possa giungere a una corretta diagnosi di disturbo di derealizzazione, devono verificarsi alcune particolari condizioni:
- per prima cosa occorre escludere che i sintomi descritti dalla persona non siano l’effetto di sostanze quali droghe, alcol o farmaci
- i sintomi non devono essere conseguenza di altre malattie (ad esempio epilessia, lesioni cerebrali, disturbi dissociativi o psicotici)
- I sintomi della derealizzazione si devono manifestare con ricorrenza
- la sintomatologia è tale da compromettere il normale svolgimento delle attività quotidiane e il mantenimento dei rapporti sociali
- La persona interessata deve avere una corretta percezione della realtà, ovvero saper distinguere cioè che è reale da quello che non lo è. La situazione opposta potrebbe essere sintomo di psicosi
Come uscire dalla derealizzazione: cura
In alcuni casi i sintomi della derealizzazione svaniscono autonomamente, ma quando questo non succede e, anzi, il disturbo diventa insistente e invalidante, occorre intervenire per far sì che la persona che ne soffre possa guarire e riconquistare la propria serenità. In questi casi solo un medico specialista può stabilire quale sia il percorso migliore da seguire per liberarsi efficacemente del problema.
Per curare il disturbo di derealizzazione occorre lavorare sulla causa, che in questo caso è il trauma subito, per accettarlo e superarlo una volta per tutte. Lo si può fare combinando a un percorso psicologico una terapia farmacologica.
Per quanto riguarda la psicoterapia, gli approcci generalmente consigliati per questi casi sono:
- Psicoterapia cognitivo-comportamentale
- Terapia dialettico-comportamentale
- Terapia famigliare
- Emdr, utilizzata per il trattamento dei sintomi della sindrome da stress post traumatico.
Farmaci per la derealizzazione
Per quanto concerne, invece, le cure farmacologiche, va specificato che non esistono soluzioni per curare la derealizzazione in maniera diretta, ma si utilizzano farmaci per il trattamento dei sintomi di ansia e depressione correlati ad essa correlati, quindi ansiolitici, antidepressivi e, nei casi più gravi, antipsicotici.
Può fornire un aiuto anche la pratica di tecniche di meditazione o di esercizi di rilassamento.