I tremori sono sintomi che spesso allarmano, in quanto possono essere associati ad alcune patologie anche molto gravi. Sappiamo bene, però, che tra i sintomi fisici dell’ansia, soprattutto in fase acuta, i tremori sono molto frequenti. Ecco perché intervenire sull’ansia, seguendo consigli e terapie specifici, può far scomparire questo sgradevole sintomo.
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Cosa sono i tremori
Tremare può essere la spia d’allarme di un disagio più o meno grave.
Il tremore si definisce come un’oscillazione ritmica e involontaria di una parte del corpo, rispetto a un asse. La causa più diretta dei tremori è da attribuire al contrarsi alternato di gruppi muscolari tra loro antagonisti.
Chiaramente, dietro a questa oscillazione, può celarsi una causa patologica o fisiologica.
Secondo uno studio pubblicato su EMC Neurologia, i tremori sono annoverabili tra i movimenti anomali secondari.
A seconda della situazione in cui il tremore si presenta, esso può essere distinto in:
- Tremore a riposo: la sua intensità è massima quando il corpo è in uno stato di totale riposo e si attenua col movimento o con il mantenimento di una postura
- Tremore d’azione: è conseguente a una contrazione muscolare e si distingue in tremore cinetico (collegato ad un movimento) e tremore posturale (collegato al mantenimento di una postura).
In base alla sua natura, invece, classifichiamo il tremore come:
- Fisiologico: tremare è normale e tutti noi lo facciamo seppur in modo quasi impercettibile. Il tremore fisiologico si accentua quando manteniamo una posizione fissa oppure quando siamo sottoposti a determinate condizioni passeggere, come la febbre, lo stress, il freddo o l’abuso di caffeina.
- Patologico: sono molte le malattie che possono essere causa di tremori. Tra le più gravi ci sono il Morbo di Parkinson, il Tremore Essenziale, l’ictus e la Sclerosi Multipla. Anche alcuni traumi, tumori, infezioni e avvelenamenti possono essere causa di tremori.
Tremore da ansia: cos’è e come si manifesta
Nel precedente paragrafo, abbiamo annoverato l’ansia e lo stress tra le cause di tremori fisiologici. In realtà, quando l’ansia arriva a creare tremori non si può parlare, evidentemente, di una situazione sotto controllo. Ma seguendo i giusti consigli e le giuste terapie, l’ansia può essere superata, così come i suoi sintomi.
Il tremore da ansia è un sintomo che solitamente insorge all’improvviso e può essere visibile dall’esterno oppure no, come vedremo parlando dei tremori interni.
Generalmente, in caso di forte ansia, cominciano a tremare le mani, poi le gambe e infine il tremore si estende a tutto il corpo.
Il sintomo del tremore è spesso presente in chi soffre di attacchi di panico, sia prima sia durante la crisi.
Ansia e tremori interni
Come anticipato, i tremori possono essere esterni, ossia visibili dall’esterno, oppure interni, cioè percepiti solo da chi li prova. Così, alcuni soggetti possono avvertire una sensazione di vibrazione all’interno del proprio corpo, in prossimità di un arto, del tronco o di un organo.
Seppur molto frequenti in persone affette da morbo di Parkinson, sclerosi multipla (SM) o dal tremore essenziale (ET), i tremori interni possono essere associati a disturbi di ansia e, infatti, essi sono elencati tra i sintomi fisici e mentali principali dell’ansia stessa.
Tremore alle mani e ansia
I tremori alle mani sono molto frequenti in chi soffre di ansia e, in particolare, si verificano nei soggetti che soffrono di attacchi di panico.
Non sempre si tratta di tremori veri e propri visibili anche da chi osserva, ma di tremori interni che vengono percepiti solo in prima persona da chi soffre di un certo disturbo. Si tratta di sensazioni simili al sentir battere il cuore in altre parti del corpo, anche distanti dal petto.
Ansia e tremori alle gambe
Quando si dice “mi tremano le gambe”, quasi sempre si usa un modo di dire per spiegare che si ha paura o che, comunque, ci si sente sopraffatti dalle proprie emozioni. Quando le gambe tremano davvero, però, probabilmente c’è un problema che può essere legato a un’ansia ingravescente, soprattutto se accompagnato da altri sintomi come la tachicardia, la sudorazione abbondante e la sensazione di oppressione al torace.
Come smettere di tremare per l’ansia: rimedi e consigli
Quando il sintomo fisico del tremore è legato all’ansia, è molto probabile che sia accompagnato da altre manifestazioni tipiche dei disturbi d’ansia. Mettere in pratica alcuni consigli può permettere di attenuare la sintomatologia ansiosa, anche se in molti casi si renderà necessario il supporto di un terapeuta.
Consigli pratici per spezzare il circolo di agitazione e tremore
Spesso i sintomi fisici dell’ansia, come i tremori, possono essere attenuati semplicemente seguendo alcuni semplici consigli. Ecco i principali.
Nell’immediato, quando si manifesta il tremore
- Praticare la respirazione profonda
- Dedicare almeno un minuto alla meditazione
- Andare a fare una passeggiata o una corsa per smaltire l’adrenalina
- Sottoporsi a un massaggio, magari di tipo ayurvedico, in grado di sciogliere le tensioni muscolari.
Nel quotidiano, quando si nota che i tremori si fanno frequenti:
- Dedicare almeno quindici minuti al giorno alla meditazione
- Fare esercizio fisico con regolarità
- Cercare di dormire un numero sufficiente di ore
- Consumare poca caffeina
- Seguire una dieta sana ed equilibrata
- Non fumare e ridurre le bevande alcoliche.
Come smettere di tremare per l’ansia: farmaci e psicoterapia
Se il tremore dura da un po’ e la sua intensità e frequenza sembrano peggiorare, la prima cosa da fare è quella di rivolgersi a un medico che possa escludere cause dei tremori diverse dall’ansia. Può darsi che, una volta ascoltata la vostra situazione e compreso che state vivendo un periodo di stress, o che potete soffrire di un disturbo d’ansia, il medico decida di prescrivervi dei farmaci ansiolitici, tranquillanti o antidepressivi.
Tuttavia, non va dimenticato che i farmaci contro l’ansia hanno un effetto temporaneo e che, se non affiancati da un percorso di psicoterapia, non sono in grado di risolvere il disturbo di natura ansiosa in modo definitivo.
Ecco perché rivolgersi a uno psicoterapeuta che può accompagnare in un percorso di terapia cognitivo comportamentale può aiutare a mantenere i risultati ottenuti con la terapia farmacologica e, in un secondo momento, a sospendere la stessa in modo graduale, senza che i sintomi ricompaiano.