L’estate è una stagione meravigliosa. I caldi raggi del sole riempiono le lunghe giornate trascorse con il sorriso sempre sul volto, il cielo si tinge di un azzurro intenso che lascia tutti a bocca aperta e gli spazi verdi si riempiono di colori eccezionali e vivaci, grazie alla nascita di nuovi fiori.
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I fiori, splendidi baccelli costituiti da una consistenza morbida, ma resistente e flessibile. Sono tutti diversi, mai uno identico all’altro e sono i padroni assoluti dei prati. Sono spesso circondati da ampie foglie verdi e fanno la parte delle regine con la loro speciale coroncina colorata. Sono anche inseriti nella simbologia: alcuni sono accostati alla felicità, altri al dolore, altri ancora alla speranza e persino alla vanità.
Alcuni di questi simpatici vegetali abbiamo imparato a conoscerli e utilizzarli all’interno della vita di tutti i giorni. Li usiamo in cucina nel ruolo di spezie ad arricchire le deliziose pietanze che nel quotidiano accompagnano le nostre tavole apparecchiate. Molti fanno la loro bellissima figura dentro meravigliosi vasi situati sui nostri mobili preferiti, oppure in confezioni, contenitori o conchette sotto la forma di pout-pourri pensato per decorare le nostre stanze e donare quell’effetto romantico e soave che tanto ci fa brillare gli occhi.
Ne esiste persino una specie che, da un po’ di tempo a questa parte, fa discutere. Sono i famigerati fiori di Bach, gocce che niente hanno a che fare con il più famoso compositore di musica. Prendono, invece, il nome da un omeopata che ha dedicato la sua vita a studiare il lato emotivo delle piante per sfruttare la colata della rugiada come rimedio naturale per gli esseri umani.
Con il trascorrere del tempo, anche grazie al passaparola, si è arrivati alla conclusione che i fiori di Bach funzionano, possono curare e abbiano in sé chissà quali proprietà benefiche. Sono stati persino associati alla soluzione di problemi legati all’ansia e allo stress.
Purtroppo, però, né lo stesso Bach né la scienza hanno mai affermato nulla di simile.
Fiori di Bach per Combattere l’Ansia: la Smentita della Scienza
Qualcuno ha addirittura avuto il cattivo senso di dichiarare che i fiori di Bach siano in grado di sconfiggere malattie letali sia per l’uomo che per l’animale, due tra tutte cancro e leucemia. Si dà il caso, però, che il famoso omeopata sia deceduto a un’età giovanissima proprio a causa di un brutto carcinoma, anche se i suoi sostenitori più agguerriti sostengono che sia morto più per forte stanchezza fisica e mentale che per la malattia stessa.
Chi abbia ragione, purtroppo, non siamo in grado di dirlo, ma ci limitiamo a sostenere che con una malattia del genere non si scherza ed è sempre utile affidarsi a medici specializzati e alla scienza i quali sono certamente in grado di prendersi cura della nostra salute e sostenerci in significativi periodi di cure.
Edzard Ernst, uno dei massimi esponenti della medicina alternativa e noto ricercatore originario della Germania, ha portato avanti una ricerca atta a verificare, o in questo caso a smentire, l’utilità dei rimedi floreali, in particolar modo si è concentrato sull’effettiva azione dei fiori di Bach sull’ansia.
Lo studio è stato pubblicato nell’agosto del 2010 su Swiss Medical Weekly con un risultato a dir poco imbarazzante. I dati e le informazioni raccolte, infatti, hanno mostrato una forte somiglianza tra i rimedi dei fiori e l’effetto placebo, arrivando al punto di paragonarli.
La ricerca di Ernst non è altro che una revisione sistematica di studi clinici selezionati a caso a partire dal 2010 nei quali lo stesso ha messo a confronto tutte le elaborazioni fatte in passato con la tecnologia moderna, rivelando l’utile connessione con le malattie psicosomatiche.
Questa è una scoperta affascinante che basterebbe da sola a placare le acque e riportare tutti con i piedi per terra. Risulta, quindi, una condizione del tutto psicologica. Si è convinti in maniera radicale che quella determinata cosa faccia bene e non vi è verso di farci cambiare opinione. Addirittura riusciamo a provare grandi miglioramenti nella nostra salute dopo aver ingerito la soluzione floreale, anche se in realtà, come abbiamo potuto appena leggere, non ci sono le prove scientifiche per cui questo possa avvenire davvero.
Anche la famosissima rivista medica online PubMed ha voluto dire la sua sull’argomento e ha scovato un paio di recensioni e opinioni molto interessanti. La prima proviene dal lontano maggio 2009 e riporta elementi di negatività nell’utilizzare i fiori di Bach come rimedi contro l’ansia e le malattie generiche e croniche. La seconda, invece, è un’analisi criteriale con una visione retrospettiva di casi studio e sostiene che le essenze floreali siano un valore aggiunto e un supporto per pazienti che avvertono difficoltà nell’aprirsi e nel confidare i loro problemi e sentimenti agli altri.
I Fiori di Bach Non Fanno Male
Nei paragrafi precedenti ci siamo soffermati sulla reale efficacia della medicina floreale e abbiamo occupato gran parte del tempo per affermare con dati precisi che i fiori di Bach non sono, secondo la scienza, dei veri e propri rimedi affidabili con cui curarsi e, soprattutto, non sono per nulla sostituibili a una terapia di medicina classica.
Tutto questo, però, non significa che si devono gettare via anni di studi e ricerche sulle terapie naturali. Facciamo attenzione: ci siamo riferiti nello specifico ai fiori di Bach, non a tutto il resto.
Rimane comunque il fatto che si tratta di un fiore che proviene da una pianta per cui se ti andasse di provarlo e verificare di persona, lo puoi fare senza preoccuparti di qualche possibile effetto collaterale sgradevole: non ne ha.
Inoltre, in genere le essenze non contengono nessuna sostanza materiale né allergeni. Deriva da un ambiente naturale, privo di sostanze tossiche chimiche ed è perciò totalmente sicuro per la salute. Il fatto che non possa aiutarti contro i tuoi sbalzi d’umore e gli stati ansiotici, beh, è tutto un altro discorso.
In conclusione, i fiori di Bach funzionano?
Come hai potuto osservare dalle ricerche approfondite messe in atto dalla comunità della scienza, non vi è alcuna prova scientifica della loro efficacia, ma non contengono alcun elemento che possa compromettere il sistema fisiologico e psicologico dell’organismo.