Come purtroppo sappiamo bene, l’ansia è una condizione naturale. Acuta o leggera la viviamo sempre più spesso nella nostra pelle e nella mente. La percepiamo a fondo dentro di noi. Si presenta con un insieme di emozioni e sensazioni forti, oppressive. Potenti a tal punto da mozzarci il fiato. E ci porta un sacco di problemi, psichici e fisici. Ma prima di partire con questi ultimi, forse è il caso di cominciare con le basi. In fondo, è inutile sapere come risolvere il problema dell’ansia, se non siamo in grado di conoscerla in ogni sua parte. Giusto? Giusto.

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Per capire con che cosa abbiamo a che fare, bisogna tornare indietro nel tempo. Molto indietro. Si tratta, infatti, di un’evoluzione di una risposta intrinseca nell’animo umano, nata appositamente per avvertire l’uomo di un pericolo imminente. È pensata per dirci che attorno a noi c’è qualcosa di pericoloso, per cui è bene essere preparati per reagire. L’abbiamo dentro sin dalla nascita dell’uomo il quale nei tempi antichi doveva fare di tutto per sopravvivere e dare retta ai suoi istinti e alle sue percezioni.

Senza la sensazione d’ansia che ci assale, si potrebbe addirittura entrare all’interno di un vicolo da soli di sera, scatenare una rissa con dieci persone di stazza maggiore della nostra e guidare a 200 chilometri orari in una zona residenziale. Ora hai capito perché, anche se ci fa sentire a disagio, ne abbiamo bisogno?

L’ansia è progettata per mantenerci al sicuro.

Ma a volte, purtroppo, questo complicato “sistema di sicurezza” va in tilt e comincia a provocare un significativo disagio, anche nei momenti in cui non vi è alcun pericolo immediato da tenere d’occhio. Questa situazione è nota come disturbo d’ansia generalizzato ed è una condizione psicologica nella quale ci si ritrova costantemente in ansia senza alcuna ragione evidente.

Introduzione al Disturbo d’Ansia Generalizzato

stati-ansiaChi crede che vi sia più di un disturbo d’ansia, ha ragione. Citando il disturbo da stress post-traumatico, sappiamo che si verifica dopo eventi traumatici, come ne segna il nome. Ciò comporta una una gravissima sensazione di terrore che questo evento possa ripetersi.

E questo è soltanto uno degli esempi di diversi tipi di disturbi d’ansia, ognuno dei quali è in grado di influenzare in negativo la qualità della vita.

Ma quando la maggior parte delle persone parla di queste particolari condizioni, in genere si riferisce a un disturbo ansioso: il disturbo d’ansia generalizzato. Conosciuto sotto lo pseudonimo di GAD, è una malattia psicologica caratterizzata da ansia cronica persistente e priva di una specifica causa.

Le persone che soffrono di questo problema si trovano molto spesso sotto lo stato di preoccupazione per tutto il tempo, come se non riuscissero a trovare l’interruttore che distolga la mente da quel terribile e inquietante pensiero. Questo può essere visto in vari modi:

  • Pensiero negativo – qui esiste la convinzione stretta nel credere di un avvento di uno scenario peggiore. Ci si preoccupa perennemente dell’eventualità di essere aggrediti, di prendere una malattia terminale, di un probabile pericolo che la famiglia e gli amici stiano per affrontare, ecc.
  • Pensiero inflessibile – chi è afflitto dalla GAD può anche semplicemente non essere in grado di fermare le preoccupazioni minori, arrivando al punto di far nascere una vera e propria ossessione. Un esempio? È possibile che abbiano il timore recondito di parlare con il loro capo. E anche se il datore di lavoro non ha nessuna intenzione di fare qualcosa di negativo, chi soffre di disturbo d’ansia generalizzato non riesce a smettere di pensare al fatto che deve parlare con il suo capo.

I due casi sopracitati chiariscono che la malattia, perché di malattia si tratta, può indurre le persone a preoccuparsi per qualsiasi problema, grande, piccolo, reale o immaginario che sia. Infatti non sono le preoccupazioni in sé a essere rilevanti, bensì il modo in cui la GAD le fa percepire e persistere quasi ogni giorno, rendendo la vita normale praticamente impossibile.

Chi vive con questo particolare disturbo spesso si ritrova con una costante sensazione addosso di stress e tensione. Ma questo non significa avere la GAD. Infatti, è possibile e comprovato avvertire i sintomi della malattia anche senza alcuna preoccupazione. Per essere più chiari, se ci si sente sempre stressati e tesi anche nel momento in cui la mente non è pervasa da una focalizzazione su uno specifico problema, potrebbe voler dire essere affetti dal disturbo d’ansia generalizzato.

Sì, perché la sindrome rende gli ostacoli della vita quotidiana ancora più impegnativi e crea dei problemi anche quando non ce ne sono. Si percepisce la perdita di controllo e si fa fatica a immaginare una vita senza stress e ansia. Non è, quindi, una buona idea sottovalutarlo perché, come ho scritto in precedenza, si tratta a tutti gli effetti di una malattia.

Disturbo d’Ansia Generalizzata: le Cause

ansia-generalizzata-causeLe cause. Già. Da che cosa è provocata la GAD? Difficile rispondere. Qui non si sta parlando di un raffreddore. Non ci si sveglia al mattino con questo disturbo perché si ci è dimenticati di lavarsi le mani prima di mangiare o non si ci si è lavati i denti.

I disturbi legati all’ansia derivano da anni di esperienze dirette e indirette. Hanno una componente genetica, educativa e ambientale. E come la maggior parte delle condizioni psicologiche, anche il disturbo d’ansia generalizzato non ha una chiara causa, perché dipende da individuo a individuo.

Molto probabilmente, però, una certa quantità di ciascun fattore sopracitato rafforza gli altri. Alcune persone possono esserne più geneticamente inclini, altri la innescano nel modo in cui le loro esperienze individuali le segnano, altri ancora possono svilupparla per non aver dato troppo peso inizialmente ai livelli alti di stress.

Sembra, a ogni modo, che chi in famiglia ha già qualcuno affetto dalla sindrome sia più propenso a sperimentarla in un futuro, ma è ben chiaro che non si tratta soltanto di un qualcosa di biologico, perché alcune di queste persone risultano poi essere in grado di superare lo stato di ansietà, cosa che non sarebbe neanche minimamente immaginabile con la GAD.

Come vedi, non è possibile conoscere ogni singolo fattore perché questi si differiscono a seconda del paziente che ne è afflitto.

Secondo alcuni ricercatori americani, l’incidenza della malattia tende ad aumentare con l’avanzare dell’età, con il doppio di incidenza nelle donne. Sembra, inoltre, che le condizioni di vita abbiano un ruolo importante nello sviluppo della sindrome, anche se alcune di esse (reddito, istruzione e religione) non sembrano avere un effetto specifico.

Eppure, il modo migliore per comprenderne le cause è scomporre il tutto in due categorie principali:

  • biologia
  • ambiente

Cause Biologiche dei Disturbi d’Ansia

La genetica e la biologia, come accennato nei paragrafi precedenti, hanno un ruolo chiave nella nascita dei disturbi d’ansia. Ma tutto questo si può suddividere ancora in altre categorie atte a spiegarci più nel dettaglio il complicato meccanismo di questi problemi che sembrano irrisolvibili.

Squilibri Chimici del Cervello

Diversi studi scientifici hanno dimostrato che alcune delle cause dei disturbi legati all’ansia sono probabilmente degli squilibri chimici del cervello. Questa ricerca ha voluto mettere in risalto come chi soffre di ansia generalizzata ha spesso problemi con diversi neurotrasmettitori (sostanze chimiche presenti nel cervello), tra cui la serotonina, la noradrenalina e l’acido gamma-aminobutirrico i quali svolgono un ruolo importante nel sonno, nell’umore e nella stabilità emotiva.

Per essere totalmente chiari, vogliamo dire che non è chiaro se questi squilibri si presentino prima e portano le sensazione ansiotiche. Ciò che si evince, però, è che una terapia priva di interventi medicinali ha dimostrato un miglioramento nella regolamentazione chimica. Questo suggerisce che sì, anche se ci può essere una componente biologica, la mente può superarla e migliorare il flusso di neurotrasmettitori in ogni zona del cervello.

Alterazioni delle Attività del Cervello

Oltre alle sostanze chimiche, alcuni studi basati su immagini di risonanze magnetiche cerebrali hanno dimostrato che alcune persone affette da ansia hanno diverse attività cerebrali rispetto a chi non soffre di questi disturbi. I primi, infatti, possono notare anomalie nel flusso sanguigno, nel metabolismo legato al cervello e divergenze strutturali in diverse aree dello stesso.

Evitiamo gli allarmismi, tutto questo non deve portare al panico infondato perché la scienza è in grado di spiegarci che cosa succede dentro la nostra testa e ci fornisce consigli e suggerimenti utili a curare il problema, anche se sembra spaventoso e fa paura.

I ricercatori hanno infatti dimostrato che usufruendo di trattamenti contro l’ansia efficaci, i cambiamenti di cui sopra sono soltanto temporanei. Oppure possono essere semplicemente il risultato dello stato d’ansia in sé, piuttosto che la causa. E questo significa che dovrebbero scomparire nel momento in cui la stessa viene trattata.

Questioni di Genetica

Diverse ricerche hanno saputo dimostrare che alcune persone sono geneticamente più inclini ai disturbi d’ansia rispetto ad altri. Sembrano essere, infatti, tramandati da genitori e familiari, in particolar modo per quanto riguarda gli attacchi di panico.
Non è del tutto chiaro quale sia il componente legato all’ansia, anche se è stato assodato che i bambini che vedono la preoccupazione nei genitori hanno maggiori probabilità di diventare ansiosi loro stessi quando saranno cresciuti. Indi per cui è necessario prestare particolarmente attenzione a ridurre lo stress all’interno della nostra realtà familiare.

Fattori Medici

È meno comune ma non per questo non vale la pena citarlo: alcune condizioni mediche portano a un maggiore stato di ansietà. Ciò si verifica quando le malattie hanno effetti sul cervello, provocando scompensi chimici nell’organo più importante dell’essere umano. Tuttavia, le malattie che la innescano sono molto meno comuni di quanto si possa essere portati a pensare, anche se la sindrome di ansia generalizzata può dare adito alla preoccupazione che sia così persino in assenza di prove mediche.

Le Cause Ambientali dei Disturbi d’Ansia

Passiamo adesso alla seconda macro-categoria delle possibili cause della sindrome d’ansia generalizzata. Così come la componente genetica gioca un ruolo fondamentale, anche l’ambiente che ci circonda ha le sue colpe. Infatti, l’ambiente in sé include tutto ciò che non è genetico: l’esperienza, i luoghi e tutto quello che viene insegnato.

Secondo uno studio effettuato su gemelli monozigoti e dizigoti si è potuto notare come i primi, condividendo lo stesso identico DNA avevano il doppio della probabilità di sviluppare problemi ansiotici rispetto ai gemelli dizigoti. Ma in ognuno dei casi studiati la loro genetica non ha garantito un disturbo d’ansia e questo significa e indica che anche l’ambiente ha la sua larga fetta di rilevanza.

La ricerca è supportata dall’idea che l’ansia può essere trattata senza alcun medicinale e/o interventi chirurgici e ciò indica che una grande quantità della salute mentale viene forgiata e arricchita (o indebolita) dalle esperienze che ognuno di noi vive sulla propria pelle nella vita di ogni giorno. Ma quali sono i fattori incriminanti?

Stress

Il semplice stress quotidiano è uno dei motivi principali e più comuni dello sviluppo di ansia. Soprattutto uno stress a lungo termine può effettivamente provocare la nascita della sindrome. Esempi chiarificatori li possiamo trovare in un lavoro che non fa per noi e non ci piace e/o in un rapporto di amicizia o di amore emotivamente dannoso.
Sapere come reagire e far fronte a tutto questo è fondamentale. Molte delle persone che soffrono di stress persistente per un periodo di tempo prolungato si trovano a dover poi convivere con l’ansia perenne anche se la situazione stressante è ormai sopita o sparita del tutto.

Educazione. Esperienze di Vita. Legame con i Genitori

La nostra vita viene forgiata da milioni di esperienze e ognuna di queste può favorire, o impedire, lo svilupparsi di un problema legato all’ansia. La si può assimilare dai nostri genitori, semplicemente osservando il loro modo di reagire alla paura, arrivando al punto di partorire una sorta di fobia sociale. Oppure, può scaturire a causa di esperienze correlate al bullismo o per problemi con insegnanti e compagni di classe.
L’ansia generalizzata si può quindi trovare in qualsiasi esperienza di vita vissuta, a volte a piccole dose e altre volte, invece, si manifesta in modi molto più grandi.

Esperienze Traumatiche

In questo caso il disturbo relazionato all’ansia più diffuso è la purtroppo famosa Sindrome da Stress Post-Traumatico. Ma i traumi che una persona può subire nel corso della vita possono manifestarsi anche con un problema di ansia generalizzato, attacchi di panico, fobia sociale e tanto altro ancora. Questo perché il trauma ha il potere di avere gravi ripercussioni nel lungo periodo nell’animo e nella mente di una persona e ciò portare, prima o poi, a vivere con l’ansia perenne.

Cambiamenti

Sì, anche i cambiamenti possono influenzare l’arrivo degli stati d’ansia. Se ci pensiamo bene in fondo è anche normale e giustificato: tutto ciò che non si conosce fa paura. È così. È umano. Abbandonare un percorso stabile e conosciuto per una strada nuova e non ancora cementata a dovere spaventa, perché non possiamo sapere che cosa ci sarà ad aspettarci: sarà positivo o negativo? E se ci sono ostacoli? Se cadrò?

Il cambiamento ci provoca uno scombussolamento emotivo per via della poca familiarità che abbiamo con la situazione che ne consegue. Questo può essere fonte di un significativo stress che culmina, infine, con uno stato d’ansia.
Ora, alcune persone si adattano bene al cambiamento ma per molti altri le cose si fanno parecchio più difficili. Questo vale per qualsiasi motivazione: dalla più piccola come al nuovo lavoro o una nuova sistemazione immobiliare, alla più grossa come la perdita di una persona cara, la rottura di una relazione sentimentale o un nuovo progetto che potrebbe cambiarti la vita in meglio.

Abusi e Abbandono

Così come per i bambini, anche negli individui adulti un abuso e un abbandono possono condurre verso una strada a senso unico: lo sviluppo della sindrome da ansia generalizzata.
Lo rivelano alcuni psicologi che indicano come questi due elementi nell’infanzia svolgano un ruolo fondamentale nell’ansia fanciullesca.

Ma in realtà le forme abusive e di abbandono possono verificarsi in qualsiasi momento, anche nell’età adulta. Un esempio viene fornito da chi si trasporta in relazioni sentimentali dannose per se stessi le quali si trovano a vivere un’estrema instabilità emotiva che termina inevitabilmente in una reazione potente. E l’ansia è una di queste.

La cosa più importante da ricordare, tuttavia, è che in questi casi non sempre è possibile conoscere con certezza quale sia il reale motivo scatenante della sindrome. Questa, infatti, potrebbe essere radicata dentro di noi sin dalla nostra infanzia a causa del modo in cui i nostri genitori ci hanno cresciuto. Ma potrebbe essere derivata anche dalle interazioni che abbiamo vissuto nel nostro passato, lontano o vicino che sia.

Ecco perché gli psicologi spesso cercano di scoprire la causa insieme ai pazienti, per riuscire a scovarne l’origine. E non c’è da allarmarsi o arrabbiarsi se la vera motivazione non viene a galla, perché come abbiamo visto l’ansia potrebbe essere una risposta che si è sviluppata nel corso degli anni grazie a un insieme di piccole esperienze che sono ben radicate nel nostro subconscio.

Comprendere le Cause dello Stato d’Ansia

Lo abbiamo capito: i disturbi legati all’ansia sono incredibilmente complessi, molto di più di quanto si potesse pensare. Risulta perciò piuttosto complicato arrivare a capire l’esatta causa dell’ansia e in alcuni casi una reale motivazione non esiste, perché può essere quasi interamente ?colpa? dei geni.
Ma comprendere le potenziali cause delle ansie è comunque importante. Limitarsi a voler affermare è nel mio DNA? non va bene ed è un ragionamento limitato o timoroso. Perché l’ansia può essere trattata, non importa chi e/o che cosa l’abbia scatenata. È una condizione curabile e questo è bene che ce lo mettiamo in testa.

Sintomi Ansia: Come Sapere Se Si Tratta di Disturbo d’Ansia Generalizzato

sintomi-ansiaChiariamo subito che soltanto un medico psicologo è in grado ed è autorizzato ad affermare che la sintomatologia sia da sindrome da ansia generalizzata.
Tuttavia, sappiamo che i medici utilizzano una serie di linee guida su cui si basano per poter effettuare la propria diagnosi. Queste devono esprimere tutte o quasi i seguenti criteri:

  • apprensione

un eccessivo senso generale di preoccupazione e ansia in un periodo minimo di sei mesi con correlati almeno tre di questi sintomi: nevrosi, fortissima irrequietezza e/o nervosismo,problemi di concentrazione, distrazione, irritabilità, crampi e/o tensione muscolare estanchezza immotivate.

  • incapacità di rilassarsi

i pazienti affetti dalla GAD combattono una lotta interiore per fermare la loro incresciosa preoccupazione ma spesso queste diventano sempre più intense e travolgenti nel tempo.

  • mancanza di focalizzazione

la persona affetta dalla malattia non sembra riuscire ad avere una solida messa a fuoco o un fondato motivo per rimanere in uno stato di preoccupazione estrema e sempre costante.

  • difficoltà nel vivere quotidianamente

lo stress e l’ansia provoca nel paziente un forte ostacolo nelle relazioni personali, nel lavoro e in tutto ciò che concerne la vita sociale.

Vogliamo inoltre citare il fatto che tutti i sintomi citati non devono essere causati, ovviamente, da un abuso di sostanze tossiche o da una condizione medica.
Per averne la certezza i medici eseguono tutte le analisi del caso e, insieme alla loro esperienza personale, sono capaci di diagnosticare la GAD. E ricordiamoci che non siamo destinati a smettere di sognare una vita piacevole: l’ansia generalizzata è curabile e tutti possono avvertire i benefici di un trattamento medico per tornare finalmente a sorridere e a godersi ciò che la vita ci regala di bello.

Quanto È Comune il Disturbo d’Ansia Generalizzato?

Sì, soffrire di GAD ci porta a sentirci soli e isolati dal mondo. Ma non lo siamo. Circa il 5 per cento della popolazione nostrana ne soffre. L’ansia, seppure ci faccia credere che non sia così, è una condizione piuttosto comune, tanto da essere definito il secondo disturbo psicologico più diffuso dopo la depressione.

Forse, il più grosso problema con questa malattia è che la maggior parte delle persone che ne soffre evitano di cercare un trattamento o una cura fino a quando la situazione non diventa sul serio insostenibile. Questo perché per alcuni il problema è gestibile e si pensa di riuscire a venirne fuori da soli. Purtroppo, con il passare degli anni ci si rende conto che non è così facile e non è possibile trovare il sollievo necessario. E solo dopo si finisce con il doversi arrendere nella ricerca di un aiuto esterno.

Opzioni di Trattamento per l’Ansia

ansia-generalizzata-trattamentiÈ ormai un dato di fatto provato e comprovato: l’ansia è in grado di condizionare le nostre scelte e, di conseguenza, la nostra vita. Ecco perché trovare il trattamento ideale è fondamentale. Come in ogni condizione che riguardi la salute mentale, ci deve essere un tipo di intervento. Non è possibile curare l’ansia semplicemente aspettando che se ne vada. C’è bisogno di un qualcosa che sia efficace, che dimostri di produrre risultati.

Ce ne sono migliaia, ma alcuni funzionano meglio di altri. In questo articolo vogliamo soffermarci sui quattro tipi principali:

  • psicoterapia
  • trattamento farmacologico
  • trattamenti complementari
  • modifiche allo stile di vita

Ognuno di questi non esclude l’altro. L’ideale, per un recupero rapido e costante, è quello di considerare ed esplorare tutte le opzioni disponibili piuttosto che limitarsi a una singola scelta.
La medicina non sempre riesce a curare l’ansia generalizzata da sola. E la terapia non può fornire un supporto completo se non la si associa a una modifica radicale e sostanziale dello stile di vita.
Tutto ciò di cui si ha bisogno è l’impegno e la volontà di continuare a provare e rialzarsi, nonostante non si riescano a scorgere risultati immediati.

Trattamenti Comuni e Non Comuni: Cosa Scegliere

La scienza ci insegna che non vi è nulla di male nell’utilizzare un trattamento meno tradizionale, ma ricordiamoci che molte delle cure più comuni e popolari hanno alle spalle anni e anni di ricerche e studi scientifici che le hanno analizzate e provate a lungo, prima di dichiararle affidabili.
Quindi, se si prova un trattamento meno convenzionale e questo non funziona, non dimentichiamo che molti di quelli convenzionali sono efficaci e sempre disponibili. Detto questo, mantenere una mente aperta è sempre importante e porterà a seguire un percorso piuttosto che rimanere fermi ad aspettare.

Trattamenti Psicologici per i Disturbi Legati all’Ansia

La Terapia Cognitivo-Comportamentale

È il principale trattamento psicologico con innumerevoli documenti di ricerca che lo vedono coinvolto in esperimenti e studi di grande rilevanza. È stato confrontato con il placebo e i risultati dimostrano che è una delle cure maggiormente efficaci.
Il trattamento utilizza la ricerca comportamentale e le funzioni cognitive legate alla formazione delle ipotesi e dei pensieri, arrivando a modificare i comportamenti per produrre risultati.

Esistono più tipologie di terapia cognitivo-comportamentale ma ogni tecnica ha un modus operandi molto simile: si affrontano delle relazioni casuali tra i pensieri e l’ansia, cercando di eliminare quelli che conducono all’ansia e fornendo così gli strumenti per lenire le reazioni emotive che la scatenano.

La Psicanalisi

La Psicoterapia vista da una prospettiva psicodinamica è un modo di analizzare l’ansia passando attraverso la storia e il passato dell’individuo. Mentre la tecnica osservata in precedenza spesso si concentra sul presente (anche in quel caso, però, la comprensione del passato diventa ugualmente importante), la psicoanalisi si concentra quasi esclusivamente sul passato con la credenza che la maggior parte dei disturbi siano il risultato di problemi scaturiti con la prima infanzia e le relazioni con i propri genitori.

Uno dei più grandi espositori e teorici psicodinamici, e forse il più famoso, è Sigmung Freud il quale riteneva che all’interno delle zone consce e inconsce del cervello esistono dei conflitti che possono generare problemi ansiotici. Allo stesso modo questi possono nascere da meccanismi di difesa e da relazioni familiari. Mettendo queste due parti in relazione tra di loro e portandole in superficie, si ci può liberare dal fardello e, in conclusione, smettere di vivere una vita ansiosa.

Proprio come la terapia cognitivo-comportamentale, anche la psicoanalisi si può suddividere in più rami, molte delle quali sono state fondate proprio dagli studenti di Freud. E anche se con il tempo ha perso ?credibilità? nel mondo psicologico grazie a studi che hanno mostrato solo un modesto miglioramento dei sintomi rispetto al placebo, rimane comunque uno strumento influente e per alcune persone può avere notevoli vantaggi.

Terapia Sistemica

La terapia sistemica è meno nota delle due precedenti, ma nel corso degli ultimi decenni è cresciuta in termini di popolarità. A differenza delle altre forme di terapia che si basano sulla ricerca intrinseca dell’individuo a livello personale, la terapia sistemica ritiene che l’ansia generalizzata sia il risultato di un sistema di relazioni sociali.

In questo caso si cerca di identificare i problemi all’interno delle relazioni con amici, familiari e colleghi di lavoro e capire quale sia quella che contribuisce a provocare la tensione. Quindi, si arriva al punto di gestire l’ansia modificando il modo di rapportarsi con gli altri. Ma come abbiamo ormai consolidato, l’ansia viene causata da un insieme indefinito di fattori, perciò è probabile che la cura funzioni meglio per alcuni piuttosto che per altri.
La scienza sta ancora studiando la terapia in questione ma non dà alcun ragionevole motivo che indichi la non efficacia di quest’ultima, in particolar modo se l’ansia sta influenzando la nostra vita sociale.

Desensibilizzazione e Rielaborazione dei Movimenti dell’Occhio

Denominata con la più semplice sigla EMDR, si tratta di una terapia ancora in via sperimentale che ha provocato alcune reazioni polemiche all’interno della comunità scientifica. Sembra non porti alcun tipo di vantaggio per l’ansia generalizzata ma potrebbe essere utile come trattamento per la sindrome da stress post-traumatico e cura contro le fobie.

La tecnica si basa sulla teoria che i sintomi ansiotici si presentano quando le esperienze traumatiche vengono conservate in maniera adeguata nel cervello, provocando meccanismi psicologici atti a interpretarla. Se questi ricordi vengono memorizzati correttamente, invece, l’ansia potrebbe essere ridotta se non addirittura eliminata; questa è l’idea su cui si basa tutta la terapia EMDR.
Come viene praticata? La cura comprende un determinato movimento degli occhi da una parte all’altra, il tocco di parti del corpo e altro ancora.

Esperienza Somatica

Si tratta di un’altra forma particolarmente interessante di psicoterapia sviluppata dal Dr. Peter Levine che ha messo a confronto tra di loro molte delle risposte innescate nelle persone che hanno partecipato come volontari ai suoi esperimenti. Uno di questi consisteva nell’osservare animali allo stato selvatico in situazioni di pericolo di vita. In alcune persone questa visione ha provocato un trauma che veniva studiato nel dettaglio dalla squadra di scienziati.

La terapia che ne è conseguita si pone l’obiettivo di alleviare alcune delle sensazioni di tensione fisica che rimane intrinseca nel corpo per anni dopo il trauma. Il medico ritiene, infatti, che quando si verificano eventi intensamente spaventosi, il sistema nervoso autonomo si accentua ma non viene sostituito dopo che l’evento traumatico è passato.
Così, questo approccio cerca di ridurre la sindrome da stress post-traumatica, aiutando i pazienti a diventare più consapevoli del proprio corpo e delle proprie sensazioni. Altre forme di terapia popolari hanno su di sé prove empiriche della loro efficacia, mentre altre sono ancora in fase di sperimentazione. Ecco di che cosa stiamo parlando:

  • terapia umanistica
  • terapia esistenziale
  • ipnoterapia
  • terapia di coppia e familiare
  • terapia di gioco (per bambini)
  • terapia orientata al raggiungimento degli obiettivi
  • terapia dialettica
  • terapia della danza
  • terapia artistica.

Ora che abbiamo analizzato nel dettaglio, è opportuno pensarci bene prima di scegliere qualsiasi tecnica terapeutica. Molte di queste non hanno ancora ricevuto l’esperienza di studi ed esperimenti sulle spalle che possa dimostrarne con effettiva certezza l’efficacia (al contrario la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia comportamentale dialettica e quella coniugale hanno invece ricevuto abbastanza dati e informazioni da essere considerate sicure e fondate), altre ancora sono in via sperimentale e alcune è possibile addirittura catalogarle come pseudoscienza.

È perciò necessario capire quale terapia ci porta i vantaggi maggiori e quella con cui ci sentiamo a nostro agio, senza scoraggiarci se non funzionano come avevamo previsto. Ricordiamoci che tutti i tipi di cura non possono funzionare per tutti e a volte tutto quello che serve è un cambiamento.

Trattamenti Farmacologici per i Disturbi d’Ansia

La maggior parte dei moderni psicologi e ricercatori sono d’accordo sul fatto che nessuna persona al mondo dovrebbe dipendere esclusivamente da trattamenti per l’ansia di natura farmacologica e medicinale. In primis, molti farmaci hanno effetti collaterali più negativi che positivi e sarebbe perciò improponibile l’assunzione per tutta la vita. In secondo luogo, non offrono strategie che permettano di adattarsi e far fronte all’ansia in futuro, finendo con il dipendere in maniera esclusiva dai farmaci.

Questo non vuol dire, però, che le medicine non vanno bene. Alcune sono molto efficaci e riescono a trattare l’ansia nel breve termine. Ma a prescindere dal fatto che si decida di assumere qualsiasi farmaco, è bene assicurarsi di metterlo in relazione con un tipo di terapia comportamentale.

Tecniche di Trattamento Complementari per l’Ansia

Sono un tipo di trattamenti e cure che possono essere utilizzate come aggiunta a una terapia, qualsiasi essa sia. Sono tecniche pensate e create semplicemente per contribuire a gestire l’ansia personale e trovare, quindi, un poco di sollievo.

Alcune di queste comprendono:

  • tecniche di rilassamento

sì, è comprensibile. Rilassarsi con un attacco di ansia in corso è difficile, ma ci sono delle strategie che è possibile implementare per calmare la mente e il corpo. Alcuni esempi includono la respirazione profonda, la visualizzazione, il rilassamento muscolare progressivo, la meditazione, ecc.
ovviamente, non cureranno l’ansia da soli e possono essere complicati da padroneggiare, ma una volta presa l’abitudine possono ridurre gli attacchi d’ansia del momento e rendere più facile il calmarsi durante questi attacchi.

  • attività fisica

gli esperti parlano sempre dell’attività fisica in termini di benefici per la salute. Ma la ricerca suggerisce in maniera chiara che impegnarsi regolarmente in un allenamento quotidiano promuove anche la salute mentale. Infatti, molti studi hanno collegato la sedentarietà a un alto livello di ansia.
L’attività fisica, al contrario, brucia gli ormoni dello stress e aumenta la produzione di endorfine, oltre a rilassare i muscoli e altro ancora.

  • integratori alimentari

esistono in commercio diverse vitamine e integratori alimentari in grado di essere utili contro l’ansia generalizzata. Alcune ricerche hanno suggerito che gli squilibri di vitamine, come per esempio la carenza di magnesio, possono contribuire alla nascita, se non addirittura provocare, i sintomi ansiotici. Questa è la prova che afferma come migliorare il nostro apporto nutrizionale possa essere davvero prezioso.
Si raccomanda a ogni modo di non fare di testa propria e di rivolgersi al proprio medico per trovare il tipo di integratori che faccia al caso nostro.

  • cambiamenti dietetici

allo stesso identico modo sussistono prove che indicano come alcuni componenti della dieta moderna (zuccheri raffinati, per esempio) possano contribuire all’aumento dei segnali d’ansia. Eliminare i cibi fritti e diminuire l’assunzione della caffeina può essere utile per combattere la pressione provocata dall’ansia.

  • integratori alle erbe

vige la stessa regola di prima, parlare con il medico di base prima di tentare un rimedio a base di erbe. Ma la valeriana e la passiflora sono vegetali legati al trattamento dell’ansia, alcune delle quali possono essere potenti al pari di un farmaco.

Altre strategie correlate all’ansia includono l’agopuntura, la preghiera e l’aromaterapia. Ma non sono le uniche, ovviamente.

Possiamo comunque citare un importante studio effettuato su 101 pazienti affetti dal disturbo d’ansia generalizzato che sono stati poi suddivisi in cinque gruppi. Ogni gruppo di persone è stato trattato per un tempo superiore alle dieci settimane con una delle seguenti opzioni di trattamento:

  • gruppo 1 – Diazepam
  • gruppo 2 – placebo (gruppo di comparazione)
  • gruppo 3 – terapia cognitivo-comportamentale
  • gruppo 4 – Diazepam più terapia cognitivo-comportamentale
  • gruppo 5 – placebo più terapia cognitivo-comportamentale.

I risultati si possono ben immaginare e dimostrano che la medicina da sola è risultata alquanto inefficace. Ma combinati alla terapia cognitivo-comportamentale si è potuto osservare un notevole riscontro positivo.

Questo è un chiaro esempio dei tipici problemi che spesso si verificano nel trattare le malattie legate all’ansia: nessuna cura è efficace di per sé. O per lo meno, si avrà necessariamente bisogno di assicurarsi di scegliere una terapia che porti risultati su di sé e sia piacevole, senza aggiungere ulteriore disagio. Sì, perché il proprio interesse nel provare la terapia porta di conseguenza giù un effetto positivo.

Con questo articolo corposo e ricco di contenuti abbiamo voluto dimostrare che l’ansia è sì un disturbo debilitante ma esistono trattamenti e cure efficaci e reali che possono aiutare a uscirne fuori. Tutto quello che si deve fare è essere disposte a utilizzarle e impegnarsi a fondo nel trovare una soluzione.

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